Il tema del decreto regionale sulla legittimazione delle vigne di Quirra approda nel Consiglio comunale di Arzana
Il tema del decreto regionale sulla legittimazione delle vigne di Quirra approda nel Consiglio comunale di Arzana riunito in sessione straordinaria. I lavori si aprono lunedì 5 marzo ore 18.30 nella sala di Via Monsignor Virgilio. Il sindaco Marco Melis chiede la massima partecipazione.
Arzana 03.03.2018 - “Chiariamo subito che il tentativo di legittimazione impugnato dalla Regione per garantire alla Cooperativa Fra Lavoratori di restare nei terreni di Quirra, è un provvedimento illegittimo al quale ci opporremo con qualsiasi mezzo”. Lo ha detto il sindaco di Arzana Marco Melis a pochi giorni dal consiglio comunale convocato per lunedì 5 marzo. Unico punto all’ordine del giorno, l’istanza della Regione che interviene sul provvedimento di sfratto nonostante due sentenze, di primo e secondo grado, a favore del Comune di Arzana.
L’iter era stato definito dal tribunale che il 22 gennaio scorso, tramite l'ufficiale giudiziario, aveva notificato lo sfratto alla cooperativa Fra Lavoratori. Nel settembre 2016 infatti, i giudici avevano condannato i soci a restituire i terreni al municipio, decisione confermata in appello. La coop pagava un affitto di 96 euro l'anno per 138 ettari di vigneti. Sette mesi dopo la sentenza, al culmine di un duro contenzioso durato sette anni, Arzana aveva chiesto la messa in esecuzione del provvedimento.
“La delibera regionale interviene a gamba tesa su una doppia sentenza del tribunale - osserva Melis – è un triste tentativo di risolvere un caso di palese abusivismo. È assurdo che la giunta possa consentire a chi è contrario alla legge, di regolarizzare la propria posizione anche senza il consenso del Comune che gestisce terreni di tutti i cittadini. In questo modo la Regionale sta disconoscendo i diritti di tutti gli arzanesi”.
Con i suoi 12800 ettari di terre comunali e 250 lavoratori che possono accedere agli usi civici per legnatico, pascolo, ghiandatico e turismo, Arzana è uno dei paesi che maggiormente basa la sua economia sulle terre libere non privatizzate. Gli usi civici sono fonte di sostentamento per le famiglie arzanesi, fanno parte anche della cultura del paese che ha sempre mantenuto le terre sono ancora libere.
“Non abbiamo mai svenduto il nostro territorio e non possiamo permetterci di subire una tale ingiustizia – continua il sindaco – ecco perché ci auguriamo la massima partecipazione dei cittadini. Questa vicenda è talmente importante per la comunità che l’amministrazione ha pensato di discuterne in consiglio comunale per adottare un atto d’indirizzo nei confronti della Giunta regionale. La comunità di Arzana sta rischiando uno scippo senza precedenti”.
I passaggi dell’amministrazione comunale per ora restano nell’istruttoria di una domanda che potrebbe prevedere il ricorso al Tar ma “serve la massima partecipazione dei cittadini perché – conclude il primo cittadino - non escludiamo un’azione di protesta. Non abbiamo mai ceduto le terre neppure al Parco del Gennargentu e non siamo disposti a cambiare idea adesso”.
La rilevanza della vicenda chiama in causa anche gli altri Comuni, la delibera infatti, secondo la giunta arzanese, potrebbe coinvolgere ogni amministrazione. “Il rischio che tutti gli abusivi diventino legalizzati pagando semplicemente 20 canoni stabiliti dalla Regione. Il rischio di un depauperamento di una risorsa importante come l’uso civico, è inaccettabile”.
Comune di Arzana
Ufficio stampa